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07 – Luglio 2026


La chiesetta, presumibilmente più antica, fu riedificata in stile gotico-rinascimentale agli inizi del 1500. Ha un portale romanico ad arco, indizio della precedente chiesetta e un campanile tozzo a seguito della mancata ricostruzione della cuspide distrutta da un incendio del 1759. La parete esterna meridionale conserva affreschi della fine del 1300 opera di un modesto pittore ignoto. Ben più importanti sono invece quelli realizzati da Giovanni e Battista Baschenis a partire dal 1471. Sulla parete del campanile un San Bernardo e un lacerto di una Madonna con bambino; sopra la porta meridionale scene della Passione di Cristo. Il capolavoro che i frescanti provenienti dal bergamasco hanno lasciato all’interno della chiesetta è la preziosa Ultima Cena in ottimo stato di conservazione e ricca di richiami simbolici. Alla destra Santa Barbara e nel registro sottostante San Leonardo, Santo Stefano e altri santi non identificabili con precisione. L’aula è rettangolare, con volta a costoloni e abside pentagonale. L’altare in legno policromo dorato, intagliato nel 1665 da Domenico Bezzi, incornicia la pala dedicata al santo titolare. A destra dell’arco santo una pittura a tempera ritrae un Madonna in trono e Santa Caterina d’Alessandria; alla sinistra è collocata la statua lignea di Sant’Udalrico realizzata nel 1925 dall’artista gardenese Carlo Pancheri.

(Fotogalleria di Gualtiero Bertagnolli)

Esterno della chiesetta

Affreschi all’esterno

L’Ultima cena dei fratelli Baschenis

Altri affreschi all’interno

Interno